Con il 2015
entrerà in vigore un nuovo esame per diventare Avvocato. In particolare, per
la parte scritta è previsto lo svolgimento delle prove (parere di diritto civile, parere di diritto penale
e atto civile/penale/amministrativo) con il solo ausilio di codici privi di
citazioni e commenti giurisprudenziali, mentre per la parte orale, della quale
mi occuperò nel prossimo post, viene richiesta una preparazione su materie
differenti per numero e tipologia rispetto all’esame in vigore negli ultimi
anni.
Dal momento che
le nuove prove scritte saranno assai diverse rispetto a quelle con cui si
sono cimentati gli aspiranti Avvocati sino a Dicembre scorso, ho ritenuto
opportuno effettuare un’analisi dei cambiamenti in corso che tenesse conto
tanto degli aspetti positivi quanto di quelli negativi. Solo una volta scandagliati
i pro e i contro e delineato un quadro veritiero e scevro da personalismi
potremo infatti effettuare le migliori valutazioni.
Lati Positivi
a) Il candidato
sarà costretto a riprendere in mano con maggiore attenzione tematiche (e, in
alcuni casi, materie) non toccate in anni di pratica. Il vantaggio a livello di
preparazione generale ed apertura mentale dell’esaminando è di certo indubbio;
b) Il “fattore
caso”, da sempre una croce per tutti coloro che si sono recati nei palazzetti
di tutta Italia, verrà drasticamente ridotto. Con le nuove prove, maggiormente
meritocratiche, si metterà in mostra chi ha veramente studiato e verranno
penalizzati gli improvvisati dell’ultimo minuto. Tutto ciò dovrebbe anche
agevolare il lavoro in fase di correzione, con conseguente – auspicabile –
trattamento uniforme di tutti i candidati;
c) Verrà
limitata fortemente la competizione. Molti ragazzi non si presenteranno alle
prove - perché non sufficientemente pronti o non abbastanza convinti delle
proprie capacità - o non consegneranno. Considero perciò probabile, soprattutto
nel breve periodo, un forte calo nel numero degli iscritti alla fatidica tre
giorni;
d) La
“personalizzazione” dell’elaborato sarà maggiormente accentuata.
L’impossibilità di redigere un copia/incolla di svariate sentenze della Corte
di Cassazione obbligherà il candidato a mettere maggiormente in luce il proprio
ragionamento giuridico ed il percorso effettuato per arrivare alla soluzione;
e) È possibile
che le Commissioni, tenuto conto delle prove e della loro natura, siano di
manica più larga rispetto a quanto lo sono state negli ultimi anni.
Lati Negativi
a)
Il nuovo esame è più difficile, tanto a livello
oggettivo (è necessario avere in mente un quadro generale di ogni istituto
nonché della giurisprudenza più recente, e non è possibile fare riferimento al
“salvagente” codice nell’ipotesi la preparazione sulla materia non risulti
adeguata), quanto a livello soggettivo (la presenza di un codice commentato davanti
al proprio banco conferisce molte volte la sicurezza necessaria ad affrontare
l'ardua prova). Oltre ciò, è bene considerare che l’utilizzo delle citazioni
giurisprudenziali non rappresenta semplicemente un ausilio nella redazione di
atti e pareri, ma una reale trasposizione di ciò che i praticanti svolgono
quotidianamente con le ricerche sulle banche dati. Si ha pertanto l’impressione
che le nuove prove scritte tendano a premiare candidati con una forte base
teorica e a penalizzare quelli con maggiore propensione pratica;
b) Viene ridotto il fattore caso. Per alcuni, specialmente
quelli con una preparazione tutt’altro che meticolosa, è un elemento di forte
svantaggio;
c) Il candidato è costretto a non interrompere mai gli
studi su tutte le materie sin dall’inizio della pratica, ovviamente a meno che
non venga concesso un periodo di sei mesi (qualcuno dice tre, ma io non
rischierei), antecedente all’esame, nel quale lasciare il proprio studio e
dedicarsi unicamente alla preparazione della prova (a ben vedere, la riduzione
dei mesi di pratica da 24 a 18 sembrerebbe proprio venire incontro a questa
esigenza);
d) Il nuovo esame vedrà con grande probabilità una riduzione
della percentuale degli studenti (circa il 30% su base Italiana) che
annualmente superano le prove scritte.
Come dire: la prova sarà più difficile rispetto a
quella degli anni passati, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Con
un’adeguata preparazione e la flessibilità adatta ad affrontare le prove,
infatti, potrebbe addirittura crearsi una situazione di vantaggio, specialmente
se si ragiona su grandi numeri e vengono presi in considerazione i competitor. Tutto, pertanto, dipenderà dallo studio del
singolo, dalle motivazioni e dalla finalità.
Che dire, siamo
a Febbraio, e Dicembre è lontano. Ma riprendere in mano sin da subito i libri
dell’università, male, di certo non farà.
Ci vediamo
presto con alcuni cenni sulla nuova prova orale. Nel frattempo studiate,
studiate, studiate…
A presto
Marco
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