A
seguito della recente pubblicazione dei risultati delle prove scritte in varie
Corti d’Appello e delle conseguenti chiacchierate scambiate con futuri colleghi
alla ricerca di preziose informazioni sulla prova orale, ho pensato che trattare
questo tipo di argomento potesse essere una scelta condivisibile. La speranza,
ovviamente, è quella di aiutare i futuri colleghi nella loro imminente preparazione,
o quanto meno di rendere il difficile periodo che si prospetta loro meno
faticoso rispetto al previsto.
In
questo e nei prossimi due post, pertanto, fornirò ai fortunati quindici consigli per
affrontare la prova nella maniera più proficua possibile.
Qui
di seguito i primi cinque:
1) Sviluppate un
programma di lavoro sostenibile, e vedete di rispettarlo. Se Vi saprete
organizzare avrete già portato a termine metà della prova, e non sto scherzando. Le
ragioni di ciò hanno carattere sia oggettivo (possedendo una preparazione uniforme ed omogenea limiterete al massimo la
possibilità di cadere su domande inaspettate) che motivazionale (arriverete in Corte d’Appello convinti
di avere fatto tutto il possibile per ottenere l’agognata abilitazione, quindi
meno agitati). Nella realizzazione del programma di lavoro tenete conto delle
Vostre abitudini di studio nonché della stanchezza fisica e mentale che andrete
necessariamente ad incontrare: accade infatti di frequente che, a fronte di un
programma difficilmente sostenibile, la fatica si faccia sentire a metà o 2/3
del percorso: in questi casi, il rischio di non essere brillanti come vorreste
è assolutamente reale.
Un
ultimo appunto: considerate di concludere il Vostro programma di studio con un
anticipo di almeno quindici giorni rispetto al D-Day. È statisticamente provato
che non riuscirete a rispettarlo, quindi non provateci neanche.
2) Svuotate la
mente prima di cominciare. Narra un proverbio zen che se il tuo vaso è pieno
di sabbia, non puoi continuare ad inserire granelli prima di svuotarlo. Questo
difficile (a volte impossibile) intento, è capace di dare, ove realizzato,
benefici inimmaginabili, e ciò non solo con riguardo alle attività di memorizzazione
e raccolta informazioni (indispensabili, specialmente per le procedure), ma
anche in relazione al ragionamento giuridico e alla capacità argomentativa,
vero discrimine tra il candidato nella media e quello eccellente. Le maniere per
svagare la mente sono molteplici (io stesso ne conosco diverse….), ad ogni
modo, ritengo che un periodo ininterrotto di ferie possa essere una delle
migliori scelte per fare vuoto mentale prima di passare a quel tipo di studio
che un noto poeta Italiano avrebbe definito “matto e disperatissimo”.
3) Andate a vedere
tutti gli orali della Vostra sottocommissione. Non finirò mai di
sottolineare l’importanza di questo punto, che ritengo fondamentale. Soprattutto
nell’ipotesi dobbiate sostenere la prova nei mesi successivi a Settembre,
andare a vedere gli orali dei Vostri colleghi non è da considerarsi una
facoltà, bensì un dovere morale: nei lunghi pomeriggi in Corte d’Appello
imparerete infatti non solo a conoscere i Commissari e i loro supplenti, ma
anche a vedere le tipologie di domande che questi ultimi prediligono (aperta/chiusa, ragionamento/memoria, teorico/pratica, codicistica/discorsiva,
comparatistica/statica ecc.), l’ordine delle materie, le loro priorità. In
altre parole, verrete a conoscenza di quanto è richiesto al singolo candidato.
Oltre ciò, potrete rinsaldare alcune amicizie dell’Università e conoscere nuovi
compagni con i quali condividere un periodo oggettivamente difficile, magari
organizzando gruppi di studio una o due volte a settimana. Questo elemento, a
volte poco considerato, riveste un’importanza notevole: quando la fatica e la
stanchezza la provano tutte le persone intorno a Te, infatti, sei meno incline
alla resa e più concentrato sull’obbiettivo.
Ciò
premesso, tenete in considerazione che pensare di andare all’orale unicamente
per conoscere possibili domande in sede d’esame è concettualmente ed ontologicamente errato, se
non altro perché è probabile che quelle domande non vengano poste ad un
candidato visto a tutte le prove per svariate settimane o mesi. Agli orali,
pertanto, bisogna andare unicamente per avere una preparazione il più possibile
in linea con gli standard richiesti dalla Commissione, se poi arriva una domanda già
effettuata in precedenza, tanto meglio. Ricordate che lo studio intelligente, specialmente in
prove estremamente fisiche come queste, vale molto più dello studio intenso ma
non ragionato.
4) Concedetevi del
tempo per i piaceri. Paradossalmente, in un periodo duro, faticoso e ai
limiti della sopportazione come la preparazione dell’orale, dovrete pensare a
coccolarVi adeguatamente, che sia con una cenetta di pesce al ristorante
piuttosto che con un weekend al mare o una serata di svago. State chiedendo
tanto al Vostro fisico, alla Vostra mente e al Vostro spirito, non potete
pensare di non dare a Voi stessi nulla in cambio.
La
frase che preferisco ripetere in questi frangenti è “trattateVi come se foste una donna incinta”. Nonostante la mia
natura mascolina, Vi assicuro che quando è stato il mio turno mi sono
immedesimato assai bene nella parte…
5) Se possibile,
provate a staccare con lo Studio Legale con il quale collaborate per dedicarVi
unicamente alla preparazione della prova. Lo studio del diritto, come quello di altre
discipline, procede in chiave logaritmica, e potrete rendere al Vostro meglio
solo quando la macchina sarà rodata e pronta a procedere senza interruzioni.
Ora, ciò non toglie che tanti professionisti abbiano passato la prova studiando
la notte o mentre lavoravano (io stesso non ho staccato del tutto con l’attività
legale), ma fossi in Voi non rischierei: la posta in gioco è troppo alta per
permettersi di giocare con il fuoco…
Questi
i primi consigli, che rappresentano le linee guida basilari per la
preparazione. Nei prossimi due post fornirò qualche dritta maggiormente
pratica, utile a garantire un risultato (si spera) soddisfacente ed in linea con le Vostre aspetttative.
A
presto, e in bocca al lupo con lo studio…
Marco
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