mercoledì 4 febbraio 2015

Il Nuovo esame da Avvocato parte 1. Le prove scritte


Con il 2015 entrerà in vigore un nuovo esame per diventare Avvocato. In particolare, per la parte scritta è previsto lo svolgimento delle prove  (parere di diritto civile, parere di diritto penale e atto civile/penale/amministrativo) con il solo ausilio di codici privi di citazioni e commenti giurisprudenziali, mentre per la parte orale, della quale mi occuperò nel prossimo post, viene richiesta una preparazione su materie differenti per numero e tipologia rispetto all’esame in vigore negli ultimi anni.

Dal momento che le nuove prove scritte saranno assai diverse rispetto a quelle con cui si sono cimentati gli aspiranti Avvocati sino a Dicembre scorso, ho ritenuto opportuno effettuare un’analisi dei cambiamenti in corso che tenesse conto tanto degli aspetti positivi quanto di quelli negativi. Solo una volta scandagliati i pro e i contro e delineato un quadro veritiero e scevro da personalismi potremo infatti effettuare le migliori valutazioni.

Lati Positivi 

a) Il candidato sarà costretto a riprendere in mano con maggiore attenzione tematiche (e, in alcuni casi, materie) non toccate in anni di pratica. Il vantaggio a livello di preparazione generale ed apertura mentale dell’esaminando è di certo indubbio;
b) Il “fattore caso”, da sempre una croce per tutti coloro che si sono recati nei palazzetti di tutta Italia, verrà drasticamente ridotto. Con le nuove prove, maggiormente meritocratiche, si metterà in mostra chi ha veramente studiato e verranno penalizzati gli improvvisati dell’ultimo minuto. Tutto ciò dovrebbe anche agevolare il lavoro in fase di correzione, con conseguente – auspicabile – trattamento uniforme di tutti i candidati;
c) Verrà limitata fortemente la competizione. Molti ragazzi non si presenteranno alle prove - perché non sufficientemente pronti o non abbastanza convinti delle proprie capacità - o non consegneranno. Considero perciò probabile, soprattutto nel breve periodo, un forte calo nel numero degli iscritti alla fatidica tre giorni;  
d) La “personalizzazione” dell’elaborato sarà maggiormente accentuata. L’impossibilità di redigere un copia/incolla di svariate sentenze della Corte di Cassazione obbligherà il candidato a mettere maggiormente in luce il proprio ragionamento giuridico ed il percorso effettuato per arrivare alla soluzione;
e) È possibile che le Commissioni, tenuto conto delle prove e della loro natura, siano di manica più larga rispetto a quanto lo sono state negli ultimi anni.

Lati Negativi  

a)   Il nuovo esame è più difficile, tanto a livello oggettivo (è necessario avere in mente un quadro generale di ogni istituto nonché della giurisprudenza più recente, e non è possibile fare riferimento al “salvagente” codice nell’ipotesi la preparazione sulla materia non risulti adeguata), quanto a livello soggettivo (la presenza di un codice commentato davanti al proprio banco conferisce molte volte la sicurezza necessaria ad affrontare l'ardua prova). Oltre ciò, è bene considerare che l’utilizzo delle citazioni giurisprudenziali non rappresenta semplicemente un ausilio nella redazione di atti e pareri, ma una reale trasposizione di ciò che i praticanti svolgono quotidianamente con le ricerche sulle banche dati. Si ha pertanto l’impressione che le nuove prove scritte tendano a premiare candidati con una forte base teorica e a penalizzare quelli con maggiore propensione pratica;  
b)  Viene ridotto il fattore caso. Per alcuni, specialmente quelli con una preparazione tutt’altro che meticolosa, è un elemento di forte svantaggio;
c)  Il candidato è costretto a non interrompere mai gli studi su tutte le materie sin dall’inizio della pratica, ovviamente a meno che non venga concesso un periodo di sei mesi (qualcuno dice tre, ma io non rischierei), antecedente all’esame, nel quale lasciare il proprio studio e dedicarsi unicamente alla preparazione della prova (a ben vedere, la riduzione dei mesi di pratica da 24 a 18 sembrerebbe proprio venire incontro a questa esigenza);
d)  Il nuovo esame vedrà con grande probabilità una riduzione della percentuale degli studenti (circa il 30% su base Italiana) che annualmente superano le prove scritte.

Come dire: la prova sarà più difficile rispetto a quella degli anni passati, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Con un’adeguata preparazione e la flessibilità adatta ad affrontare le prove, infatti, potrebbe addirittura crearsi una situazione di vantaggio, specialmente se si ragiona su grandi numeri e vengono presi in considerazione i competitor. Tutto, pertanto, dipenderà dallo studio del singolo, dalle motivazioni e dalla finalità.

Che dire, siamo a Febbraio, e Dicembre è lontano. Ma riprendere in mano sin da subito i libri dell’università, male, di certo non farà.

Ci vediamo presto con alcuni cenni sulla nuova prova orale. Nel frattempo studiate, studiate, studiate…

A presto

Marco

Nessun commento:

Posta un commento